AntonioCienfuegos |
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| Caro Che, sono passati molti anni da quando la CIA ti assassinò nelle selve della Bolivia, il 9 ottobre 1967. Tu avevi allora 39 anni. Pensavano, i tuoi boia, che seppellendo pallottole nel tuo corpo, dopo che ti avevano catturato vivo, avrebbero condannato la tua memoria all'oblio. Ignoravano che, al contrario di quello che succede con gli egoisti, gli altruisti non muoiono mai. I sogni libertari non possono essere confinati in gabbie come uccelli addomesticati. La stella del tuo basco brilla più forte, la forza dei tuoi occhi guida generazioni per i sentieri della giustizia, il tuo aspetto sereno e fermo ispira fiducia in coloro che combattono per la libertà. Il tuo spirito oltrepassa le frontiere dell'Argentina, di Cuba e della Bolivia e, appello ardente, ancora oggi infiamma il cuore di molti.
E' l'inizio di una lunga lettera che Frei Betto, sacerdote brasiliano scrisse quattro anni fa in occasione del 36° anniversario della morte del Che, la lettera è molto lunga, però molto bella. Permettetemi una vanità,sono orgoglioso di aver conosciuto questo religioso personalmente, nel 2000, ancora prima che scrivesse questa lettera.
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