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Un sentito elogio alla Casa de las Américas per il suo degno ruolo nella riscoperta del continente, è stato l’essenza del discorso con cui il grande scrittore uruguaiano Eduardo Galeano ha inaugurato ufficialmente la 53ª edizione del Premio Letterario.
“La Casa che più ci ha aiutato a scoprire l’America e le molte Americhe che l’America contiene”, è stato il primo degli argomenti con cui l’autore di “Le vene aperte dell'America Latina" ha segnalato la distinzione di questa istituzione fondata nell'aprile del 1959. L'altra data, quella del 12 ottobre, rende omaggio ai suoi presunti scopritori, cui la storia ufficiale plaude, in realtà, più che scopritori furono saccheggiatori, effettuarono un sistematico saccheggio coloniale mentendo sulla realtà americana e negando la sua abbagliante diversità e le sue più profonde radici. Questa casa è la mia casa, la nostra casa. E perchè così la sento e la conosco, sono stato e continuerò ad essere il suo amico di sempre, d'accordo con quello che disse a proposito dell'amicizia Carlos Fonseca Amador, il fondatore del Fronte Sandinista " il vero amico è quello che ti critica di fronte e ti elogia alle spalle".
“Oltre mezzo secolo, aiutandoci a guardarci con i nostri stessi occhi, da sotto e da dentro, e non con gli sguardi che da sopra e da fuori ci hanno umiliato da sempre”, ha sottolineato Galeano, valutando l’impronta di questa istituzione figlia della Rivoluzione Cubana.
“Mille grazie”, è stata l’espressione con cui ha ribadito la sua lealtà a questo tempio della cultura latinoamericana che apre le sue porte a tutte le latitudini del mondo, per tutto quello che ha fatto e che fa per rivelare le nostre energie creatrici, mille volte assassinate e mille volte resuscitate, lo spazio d’incontro e la cassa di risonanza è ciò che significa la Casa per queste voci di sfida risorte, che ci parlano dal passato più remoto e dal più vicino presente”
Erano presenti alla cerimonia del Premio, Ricardo Alarcón de Quesada, presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popolar ( Il Parlamento cubano); Abel Prieto, ministro della Cultura; Eusebio Leal, storico de L'Avana, Armando Hart , direttore dell’Ufficio del Programma Martiano ed ex ministro, e Roberto Fernández Retamar, attuale presidente della Casa.
La Giuria, composta da una ventina di prestigiosi intellettuali latinoamericani, dei Caraibi ed europei, è stata presentata da Jorge Fornet, direttore del Centro di ricerche Letterarie.
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